Per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai: eppure il Padre vostro celeste li nutre.
Matteo 7, 25-26
Ebbene, io mi dimentico sempre di queste parole, eppure mi risuonano nel cuore da sempre. Io son sempre la prima ad affannarsi giorno e notte per quello che non ho o che non riesco ad ottenere. Chiedo, chiedo senza sosta senza mai avere nulla indietro. Ma la questione ora è un’altra: io allora chiedo le cose sbagliate. Si è così.Chiedo di avere quello che io desidero, ma si sa che i desideri del nostro cuore non sono nulla in confronto ai desideri di Dio. Questa cosa da sempre mi ha spaventata, ma vedendo ora la vita dei miei genitori e dei miei fratelli (ne ho tre più grandi) vedo che loro, come me, si affannavano a rincorrere i loro sogni utopici. Ma poi si sono “arresi” alla Sua volontà, e ora son delle persone migliori. Io parlo così perchè sono nata e cresciuta in una realtà Cristiana Cattolica, con una famiglia praticante. Ovviamente nel periodo adolescenziale mi son ben che ribellata a questo aspetto delle mia vita, ma ora mi sto riavvicinando di mia spontanea volontà.
Come dice un passo della Bibbia:
Il virgulto verrà piantato in terreno arido.
Ebbene, quel terreno arido è la mia anima. Ma non è del tutto arido, perchè grazie a Dio ho il dono della fede. E solo con la parola di Dio quel virgulto (che sarebbe Gesù Cristo) crescerà, e io conoscerò la vera felicità.
Devo dire che però son contenta di non essere “fanatica” come due dei miei tre fratelli. Almeno non parlo sempre e solo di queste cose, ma vabbeh per me sono importanti è ho ritenuto opportuno condividere questo mio pensiero.